Rissa ad Alvanite, tutte condannate le undici persone arrestate


Domiciliari ed obbligo di dimora per i componenti delle due famiglie di etnia rom che giovedì pomeriggio si sono picchiate selvaggiamente seminando il panico a contrada Alvanite

La procedura di identificazione e raccolta delle testimonianze presso la caserma dei Carabinieri di Atripalda si è protratta fino alle quattro del mattino successivo

Condannate per direttissima le undici persone, di età compresa tra i 19 ed i 66 anni, arrestate giovedì scorso dai Carabinieri di Atripalda coordinati dal maresciallo Costantino Cucciniello con l’accusa di lesioni, rissa aggravata e danneggiamento perché coinvolte in una violenta rissa a contrada Alvanite. Il Tribunale di Avellino, alle 23:00 di eri sera, ha convalidato la misura cautelare disponendo gli arresti domiciliari per sette delle persone fermate e l’obbligo di dimora nei comuni di residenza per altre quattro.

La maxi rissa di giovedì pomeriggio ha visto coinvolte almeno 15 persone, appartenenti a due gruppi familiari di etnia rom, uno di Sarno e l’altro di Avellino (a cui ha preso parte anche di una famiglia rom di Atripalda), che senza esclusione di colpi si sono affrontati in mezzo alla strada, generando panico tra i residenti ed i passanti.

Uno spettacolo mai visto si è presentato ai Carabinieri ed ai sanitari intervenuti a seguito delle numerose telefonate giunte sulle rispettive utenze di pronto intervento. All’atto dell’intervento dei militari dell’Arma alcuni dei partecipanti allo scontro si davano alla fuga ma venivano prontamente rintracciati e bloccati. Sul luogo venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro alcuni cric ed una chiave esagonale di grosse dimensioni, generalmente utilizzata per lo smontaggio delle ruote di camion, recanti tracce di sangue.

Alcune delle persone fermate, presentavano ferite per le quali è stato necessario accompagnarle in ospedale. Ed anche qui, incontratisi nuovamente, hanno tentato di continuare le loro azioni violente: con non poca fatica i militari operanti riuscivano a separare i contendenti ed a controllare la situazione.

Lo sviluppo dell’attività investigativa consentiva agli uomini dell’Arma di ricostruire come il movente della zuffa fosse scaturito da futili motivi, verosimilmente riconducibili alla compravendita di un autoveicolo.

Sono in corso indagini tese all’individuazione di ulteriori persone coinvolte nella furibonda rissa.



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