L’idea di riciclo di Tranchese si fa opera d’arte


Realizzato in Piazzetta degli artisti un allestimento con cartoni ed oggetti riutilizzati. Cioppa: Il maestro è una marcia in più per Atripalda e bisognerebbe dargli più spazio

Carmine Tranchese, 61 anni, davanti al suo allestimento

Tutto ha un’altra possibilità, tutto può avere un’altra vita e, soprattutto, ogni cosa ha un punto di vista diverso che fa scaturire molteplici sfumature ed interpretazioni” recita il manifesto posto all’entrata di Piazzetta degli Artisti. Questo il punto di partenza dell’allestimento del Maestro d’Arte Carmine Tranchese durante le giornate organizzate dalle ACLI . Un’installazione, quella del maestro, densa di significati e di storie. Un messaggio forte e diretto lanciato a tutti i visitatori: in ogni cosa si cela dell’altro, non si deve restare in superficie. C’è necessità di sviluppare un certo tipo di sensibilità che possa portare alla profondità di ciò che si osserva.

Tranchese ha circondato il gazebo della Piazzetta degli artisti con numerosi cartoni per creare uno spazio chiuso e delle nicchie, nelle quali ha esposto le diverse opere realizzate. «Avrei potuto esporle su dei banchetti – afferma – ma non sarebbe stato lo stesso. Ho fatto utilizzare delle pietre del Sabato per alcune creazioni perché credo che il fiume sia il simbolo di Atripalda. Volevo far capire che si può operare con qualsiasi materiale e senza grosse somme. Si lavora con la fantasia e con la creatività. Desideravo che i visitatori facessero un percorso artistico personale, immaginando, magari, anche una macro-riproduzione di quelle opere nella realtà, in un quadro di nuovo arredo urbano».

La volontà degli artisti che hanno creato gli oggetti esposti è stata quella di dare una nuova vita a oggetti e materiali che ogni giorno tutti utilizziamo e gettiamo, senza avere la capacità di comprendere che c’è ‘altro’ in ogni cosa. Bisogna andare ‘oltre’ e, non a caso, è stato proprio questo il termine-manifesto di tutto l’evento. Le opere d’arte esposte sono state realizzate grazie a dei laboratori organizzati a maggio ad Alvanite dalle ACLI e curati da Tranchese. Molteplici incontri hanno avvicinato tanti giovani atripaldesi al nuovo modo di fare arte sostenuto dal maestro. 

«Tutti gli oggetti di scarto possono diventare oggetti di bellezza: è questo l’assunto da cui parte Carmine e che lo rende così grande – dichiara Carmine Cioppa -. Il suo bellissimo allestimento dimostra, ancora una volta, la sua capacità di instaurare un rapporto costruttivo con i giovani, che riesce ad attirare a sé e all’arte. Lui è una marcia in più che ha Atripalda e bisognerebbe dargli il giusto spazio».

Desiderio di Tranchese è quello di realizzare opere per tutta la comunità, come quella in foto: un’installazione artistica che vorrebbe costruire ad Alvanite insieme con percorso artistico per valorizzare il territorio e per attirare turisti. 

Il nostro augurio è quello che possa essere ascoltato e supportato dagli addetti ai lavori. L’arte merita supporto.

Margherita Rosella


 



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