Musica, food & beverage: ecco come da Sandrissimo l’estate diventa sold out


Le serate del “Beviamoci Su” organizzate dalla “premiata ditta” Sandro Lauri-Roberto Angiuoli (in arte Robirò) da tre anni e mezzo fanno sempre il pieno. E c’è da scommetterci che anche stasera sarà così

Quando da Nola è arrivato ad Atripalda circa dieci anni fa forse neanche immaginava che non se ne sarebbe più andato. E meno male, perché oggi Sandro “Sandrissimo” Lauri, 40 anni, da tre anni e mezzo è il superlativo animatore delle serate estive atripaldesi. Da quando nel dicembre 2014 ha inaugurato “Beviamoci Su” prendendo il posto del “mitico” Bar Italia, il “fuosso” è sempre sold out. Una serata dietro l’altra, un evento dietro l’altro, sempre full, mai una stecca. E c’è da scommetterci che anche stasera sarà così. “InstangriamociSu”, tutto quanto fa… social, è il tema che la “premiata ditta” Sandrissimo e Robirò ha scelto per animare il quarto appuntamento con “Mercoledì da leoni” in collaborazione con rinomati partner enogastronomici e con la musica mixata da Gianpietro Verosimile, in arte “Vinil Gianpy”, il deejay che… mette i cartelli.

Sandro, come si fa a fare sempre il pieno?

«Impegno, passione, ricerca della novità e sinergie con aziende importanti. E senza pierre, cioè senza persone pagate per portare gente, facciamo tutto noi».

Sì, ma qual è il segreto?

«Il mix tra food & beverage, con ristoratori e cantine di qualità, per offrire una degustazione allargata. E musica sempre coinvolgente. Le persone hanno voglia di sorridere e trascorrere qualche ora rilassate, senza necessariamente dover prendere l’auto per spostarsi a Salerno. Credo che alla fine sia questo che funzioni più ogni altra cosa».

Chi l’aiuta?

«Principalmente Robirò (Roberto Angiuoli, ndr.), col quale lavoro ormai da quasi 8 anni. Oggi Robirò è una certezza, si sente più sicuro perché credo avesse solo bisogno di un’opportunità per esprimere il suo grande talento comunicativo, la sua voglia di stare in mezzo alla gente. Ma devo molto anche ai miei collaboratori ed i tanti ragazzi che spontaneamente e gratuitamente ci danno una mano».

Qual è stato l’evento più forte?

«Quando l’anno scorso abbiamo ospitato il barman Bruno Vanzan, un personaggio di livello nazionale. Credo che con “emergenza aperitivo” abbiamo riempito non solo il “fuosso”, ma tutta la piazza. E ne hanno parlato in tutta Italia. E posso già anticipare che Bruno tornerà ad Atripalda il prossimo 10 agosto. Tenetevi liberi».

Ma visti i numeri che fa, il “fuosso” oggi non le sta un po’ stretto?

«Devo confessare che un po’ è vero, ma è presto per dire di più».

Lei è originario di Nola, come si trova ad Atripalda?

«Nola ce l’ho nel cuore, il logo del locale è il Vesuvio stilizzato, ma ormai mi sento atripaldese, la mia famiglia sta crescendo qui, ci troviamo bene, si vive bene. E anche le persone mi apprezzano perché hanno capito che lavoro sodo. E al mattino presto, quando arriva Enzo (Alviggi, ndr.) e cominciamo ad improvvisare i siparietti che pubblichiamo sui social, si apre il cuore e si rischiara la giornata».



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