Valle del Sabato, sindaci alle strette per il ricorso al Tar contro l’ampliamento dello Stir


Domenica mattina assemblea pubblica nell’ex sala consiliare annessa alla biblioteca comunale

Lo Stir è stato posto sotto sequestro con facoltà d’uso (foto Antonio Cucciniello)

Grande attesa per l’assemblea pubblica che si svolgerà domani, domenica 29 gennaio, nella biblioteca Leopoldo Cassese di Atripalda. Organizzata dal comitato ambientalista Salviamo la Valle del Sabato, l’assemblea ha l’obiettivo principale di concretizzare in maniera ufficiale la contrarietà dei sindaci della Valle del Sabato all’ampliamento dello Stir di Pianodardine. Si tratterà di un incontro fondamentale per comprendere quali degli amministratori dei paesi della Valle, tra i quali anche il sindaco di Atripalda Paolo Spagnuolo, passeranno dalla parola ai fatti. L’atto concreto che si aspetta il comitato da parte dei sindaci è la firma al ricorso al Tar nei confronti del decreto dirigenziale n. 321 del 20.12.2016, pubblicato sul Burc n. 90 del 27.12. 2016. Come si legge nella lettera ufficiale inviata dal comitato ai sindaci, “tale adempimento darebbe forza e sostanza alla contrarietà già espressa in più occasioni da alcuni consigli comunali e da tutti i sindaci della Valle del Sabato”. Naturalmente il comitato potrebbe firmare il ricorso anche da solo ma non sarebbe la stessa cosa poiché, la firma di tutti i Sindaci, dimostrerebbe che oramai nella Valle del Sabato si è creato un fronte compatto tra cittadini e amministratori locali contro l’inquinamento, lo sfruttamento e l’ulteriore appesantimento della nostra terra. La giornata di domani sarà fondamentale per scoprire quali e quanti amministratori avranno la costanza di concretizzare la loro contrarietà all’ampliamento dello Stir, per ora espressa in tante occasioni ma soltanto a parole.



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Enrico
Enrico
7 anni fa

Cioè, finalmente un’occasione di sviluppo industriale per l’Irpinia, con la costruzione di impianti di compostaggio che sono più ecologici di qualsiasi discarica presente sul territorio, la creazione di posti di lavoro, la produzione di compost e di gas metano utili ai più vari scopi, e NOI DICIAMO NO?
Si conferma la mia ipotesi: siamo un popolo di ignoranti e lamentosi.

Io fossi il governatore della Regione o il ministro dell’ambiente, volendo giocare all’ecologismo come fanno i comitatini e i sindachini locali, farei questa proposta: “Vietiamo la circoalzione delle macchine a diesel e a benzina dal territorio italiano, da oggi in poi si camminerà solamente a metano, a GPL (anche se in fase di riscaldamento/partenza l’alimentazione è comunque a benzina) oppure con motore elettrico”, con tutto quello che purtroppo costa a livello di acquisto e di manutenzione, e la minor durata rispetto ad un solido motore a gasolio, e farei la riunione con i cittadini. Vorrei vedere quanti sedicenti ambientalisti sono d’accordo.