Spagnuolo: «Finora il nulla»


Dalla maggioranza arriva l’accusa di aver lasciato il Comune con le casse vuote, ma l’ex sindaco contrattacca: «Non hanno ancora preso alcuna decisione»

Paolo Spagnuolo, sindaco dal 2012 al 2017 (foto Sabino Battista)

L’accusa che arriva dai banchi della maggioranza è forte: il Comune è stato trovato sull’orlo del dissesto finanziario, altro che risanamento… E poi il resto aggiunto dal consigliere delegato ai tributi Massimiliano Del Mauro («Siamo costretti a fare noi la parte dei cattivi perché chi ci ha preceduti non ha fatto mai pagare nulla») insieme alla “sconfitta” al Tar di Salerno sul ricorso elettorale chiamano di nuovo in causa l’ex primo cittadino Paolo Spagnuolo.

Dissesto finanziario, lei pensa che il Comune di Atripalda corra davvero questo rischio?

Il Comune correva il rischio dissesto nel 2012, quando sia il disavanzo che l’indebitamento, cioè la somma dei crediti vantati da un numero enorme di fornitori di beni e servizi, i quali attendevano il relativo pagamento da prima, talvolta, del 2007, erano nettamente superiori a quelli attuali. Non a caso nel 2016 il Comune di Atripalda ha ottenuto ben tre mutui, finalizzati, per volontà della mia amministrazione, alla messa in sicurezza di Palazzo Caracciolo per consentire anche l’apertura di Via Orto dei Preti, ai lavori di ripristino della facciata di Palazzo di città e dei canali di gronda degli edifici di Alvanite. Cassa Depositi e Prestiti analizzò, in quella circostanza, “ai raggi X” lo stato di salute del nostro ente e l’esito fu favorevole. Qualche anno prima, nel 2015, la Corte dei conti dichiarò concluso, per raggiungimento degli obiettivi, il piano di risanamento.

L’attuale maggioranza sostiene di aver ereditato un disavanzo di 2,7 milioni di euro che dovrà necessariamente essere ripianato nei primi tre anni pregiudicando l’azione amministrativa: è così? E se fosse ancora lei il sindaco, il disavanzo sarebbe diverso?

La attuale amministrazione ha artatamente costruito il disavanzo cui lei fa riferimento. Metà di esso, tanto per fare un esempio concreto, si poteva evitare, se si fossero inviati i due anni di accertamenti “incriminati” prima dell’approvazione del bilancio. A noi del gruppo consiliare di opposizione questo disavanzo assume un sapore politico: la maggioranza vuole, come ha già fatto in campagna elettorale, sottolineare ai cittadini che il risanamento di cui è stata protagonista la mia amministrazione non è, in realtà, avvenuto. Inoltre, il disavanzo ereditato rappresenta per il sindaco, in particolare, una litania per creare un alibi, visto che in più di cento giorni questa amministrazione non ha ancora assunto una decisione.

L’attuale consigliere delegato ai tributi, Del Mauro, vi ha accusati di non aver agito con tempestività sul versante dei tributi tenendo praticamente parcheggiati migliaia di avvisi di accertamento: come stanno le cose?

Le affermazione di Del Mauro dimostrano che è stato assente quando era in minoranza e che, oggi, da delegato, ancora non ha compreso a pieno il funzionamento della macchina amministrativa. La mia amministrazione, proprio rispetto alla riscossione dei tributi, ha fatto scelte impopolari, sulla riorganizzazione dell’ufficio, sull’affidamento a ditta esterna della riscossione e, soprattutto, per aver fatto pagare tutti, soprattutto aziende debitrici per cifre notevoli. Non siamo riusciti, ad onor del vero, a comprendere se un lungo elenco di sgravi tributari, da noi individuati, sia o meno legittimo. Del Mauro troverà, se ne ha voglia, traccia delle richieste da noi effettuate sulla annosa vicenda. I dati di quanto recuperato, in termini di tributi, dal 2013 in poi sono agli atti: il consigliere li potrà chiedere al dott. Reppucci, confermato responsabile del settore entrate.

Con le adesioni anche di Landi e Mazzariello, tutti i membri del gruppo consiliare “Noi Atripalda” sono iscritti al PD: avete intenzione di cambiare denominazione del gruppo? E se sì, perché?

I membri del gruppo consiliare “Noi Atripalda” sono tutti iscritti al PD. Questa circostanza sicuramente agevolerà il nostro cammino, perché le differenze e divergenze politiche che potrebbero sorgere nella maggioranza non si verificheranno nella minoranza. Per il resto, l’interesse dei consiglieri del gruppo “Noi Atripalda” è cercare la massima condivisione con i candidati non eletti e con l’elettorato su argomenti importanti, di cui certamente fa parte la denominazione del gruppo.

Il Tar di Salerno ha dichiarato inammissibile il ricorso elettorale presentato dal suo gruppo per carenza di interesse: ritiene di aver sottovalutato tale eventualità? E vi rivolgerete al Consiglio di Stato?

La sentenza del Tar, quanto alla inammissibilità per carenza di interesse dei ricorrenti eletti non gode di precedenti giurisprudenziali. Non si può, infatti, tenere conto di sentenze antecedenti la riforma del sistema elettorale negli enti locali, né la sentenza citata dal Tar di Salerno, datata 2006, perché non affatto attinente per fattispecie a quella atripaldese. In ogni caso, nonostante la questione giuridica, a mio modesto avviso, sia di facile soluzione, per i ricorrenti, intendiamo fare una valutazione “politica” più approfondita, cercando la massima condivisione a cui ho fatto precedentemente riferimento.

E’ tornata Giullarte: ha partecipato? Come le è sembrata?

Ho partecipato in maniera fugace, avendo altri impegni, ma comunque sufficiente per comprendere l’andamento della manifestazione. Sinceramente non condivido l’entusiasmo dell’amministrazione circa la riuscita dell’evento: questa edizione è stata simile, in tutto, alle edizioni precedenti, e non solo a quella organizzata dalla mia amministrazione. Il progetto presentato era identico a quello consegnato in Regione dalla mia amministrazione per gli anni precedenti; il format identico a quello delle precedenti edizioni; stessa direzione artistica; nessuno stazionamento per più giorni da parte dei visitatori. Atripalda è considerata da tutti gli irpini meta ambita, per cui qualsiasi evento è vissuto come utile occasione per raggiungerla. Ho ascoltato alcune lamentele da parte di commercianti del settore della somministrazione di alimenti e bevande i cui introiti, a causa della presenza del punto ristoro ubicato nel cuore dell’evento, non hanno tratto alcun giovamento. Nel 2012 organizzammo la manifestazione con l’obiettivo primario di aumentare gli introiti proprio dei commercianti a posto fisso, che pagano un bel po’ di tasse.

C’è qualche suggerimento che si sente di poter o dover dare al nuovo sindaco?

Come gruppo consiliare “Noi Atripalda” abbiamo già provato a dare suggerimenti in consiglio comunale senza essere ascoltati. Evidentemente in maggioranza, vista l’esperienza amministrativa di alcuni, sindaco cpmpreso, vogliono camminare spediti per la loro strada. Il problema è che non l’hanno ancora tracciata!



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