Il sindaco Spagnuolo: «Siamo uniti e concreti»


Intervista al primo cittadino: «Da vent’anni non si vedeva una squadra di governo così forte e determinata». Focus su dipendenti, parcheggi, tributi e politica

(foto Sabino Battista)

Dal giorno della proclamazione sono passati più di quattro mesi e, naturalmente, oltre agli spunti che l’attualità offre per il confronto settimanale con la città ospitato su queste colonne, gli argomenti per una intervista al sindaco Giuseppe Spagnuolo non mancano.

Sindaco, innanzitutto come mai in quattro mesi non siete ancora intervenuti sull’assetto della macchina comunale?

Non abbiamo mai pensato né dichiarato di voler affrontare la questione del personale comunale attraverso uno stravolgimento, una rivoluzione. Questo soprattutto perché non abbiamo mai immaginato eventuali soluzioni basandoci sulla percezione che si ha dall’esterno della macchina amministrativa che, generalmente, viene giudicata più negativamente di come è realmente. Conosciamo la materia e gli impiegati, ne conosciamo soprattutto pregi e difetti e sappiamo che alcune cose possono essere migliorate, ma non abbiamo mai pensato di stravolgere nulla.

E come vi muoverete?

Intanto è necessario ricordare che la passata amministrazione ha già rimediato pochi mesi prima delle elezioni alle manomissioni dell’organizzazione studiata insieme a noi cinque anni fa, rimangiandosi quelle scelte che noi abbiamo poi aspramente criticato in Consiglio comunale. In altre parole, se avessimo trovato ancora l’arch. Cocchi all’Anagrafe, il capitano Giannetta a fare il secondo di Salzano e la dott.ssa Bocchino sottoutilizzata ci saremmo preoccupati subito di rimettere le cose a posto. Per quanto ci riguarda appena insediati abbiamo fatto ciò che ritenevamo necessario fare quanto prima e cioè riconferire al geom. Nevola la responsabilità del settore Urbanistica e non prorogare la consulenza esterna per le buste paga perché aveva un costo rilevante. Adesso non ci sono rivoluzioni fa fare, va eventualmente riorganizzato il settore degli Affari generali e valutate alcune necessità come lo spostamento di un servizio da un settore all’altro perché magari è più adeguato alle necessità contingenti dell’ente

Per la preparazione delle buste paga la procedura utilizzata è corretta? L’ex sindaco su queste colonne ha dichiarato che il dipendente incaricato non è stato giudicato idoneo da una commissione interna…

Non è così. Il responsabile dell’ufficio è sempre il segretario generale mentre noi abbiamo solo provveduto ad affiancargli un dipendente che ha i requisiti necessari per preparare le buste paga. Precedentemente la mobilità interna prevista dalla passata amministrazione, necessaria altrimenti l’incarico esterno affidato dalla passata amministrazione non poteva essere ulteriormente prorogato senza l’intervento dei sindacati ed eventualmente della Corte dei conti, era a tempo pieno e quindi il dipendente incaricato non aveva avuto il nulla osta dal suo caposettore mentre noi l’abbiamo prevista a tempo parziale e tutto è andato a posto. E, almeno da come stanno andando i primi mesi, possiamo stare tutti tranquilli: il dipendente fa le stesse cose che faceva il consulante esterno, comprese le comunicazioni ai vari istituti previdenziali e assicurativi, le buste paga sono regolari ed abbiamo risparmiato quasi uno stipendio. Per ora va bene così, per pratiche più complesse vedremo.

Fino a cinque anni fa i settori erano quattro, oggi sono sette, con una miriade di responsabili e di servizi: questo assetto la convince?

Ad esser sincero lo spacchettamento dei servizi e delle posizioni intermedie, alcune delle quali non si capisce bene a chi fanno riferimento, non mi convince. E necessario sapere con maggiore chiarezza chi è responsabile di che cosa, distribuire meglio il peso dei vari servizi in capo ai settori, alcuni dei quali sono evidentemente sottodimensionati. In passato quattro settori erano più che sufficienti con una pianta organica giovane. Poi c’è stata la nostra felice intuizione della creazione del settore Tributi e la necessità di dividere in due l’Ufficio Tecnico. Ed, infine, se ad occuparsi del personale resta il segretario generale sono più tranquillo.

Ci sono assunzioni in vista?

Saranno almeno due all’inizio dell’anno nuovo, di cui una nei Vigili urbani. Solo nel 2017, fra sospensioni, dimissioni e pensionamenti, il Comune ha perso sette dipendenti, per cui dobbiamo approfondire la situazione, verificare ulteriori possibilità di assunzione e poi decidere.

Parliamo di rifiuti, perché una volta cessata l’ultima emergenza il conferimento dell’organico è rimasto bisettimanale e non è tornato trisettimanale?

Stiamo cercando di avere con Irpiniambiente un rapporto collaborativo e costante, soprattutto con la parte tecnica, ed abbiamo confermato il ritiro bisettimanale perché da un lato lo riteniamo sufficiente e dall’altro ci consente di poter avanzare qualche richiesta straordinaria o estemporanea. Arrivati a questo punto credo che andremo avanti così fino a fine anno, dopodiché sapremo se e come migliorare il servizio, se il gestore sarà ancora Irpiniambiente, se sarà possibile svincolarci rispetto a qualche servizio e provvedere diversamente.

E l’andamento negativo della raccolta differenziata la preoccupa?

L’attenzione sulla raccolta differenziata non deve mai calare perché con essa cala anche il risultato. Abbiamo cominciato una campagna di sensibilizzazione dagli strati della popolazione più ricettivi ovvero dai bambini che a loro volta trasferiscono il messaggio alle famiglie.

I fenomeni di conferimento “selvaggio” continuano: che atteggiamento assumerete?

Non mancheranno controlli e sanzioni, perché la cattiva abitudine di conferire non rispettando il calendario porta verso una deriva che è contraria allo spirito del “porta a porta” e ad un rilassamento controproducente. Le sanzioni all’inizio potranno anche essere leggere, giusto per dare un segnale a carattere deterrente, poi si faranno più pesanti.

L’introduzione del primo quarto d’ora di sosta gratis sembra funzionare, è così?

Dal punto di vista economico c’è stata una leggera flessione, accettabile e non preoccupante, anche perché è stata compensata da qualche multa in più. Le due poste non sono tecnicamente sommabili in bilancio, ma il confronto serve per affermare il concetto che la tolleranza fino al 15° minuto di sosta è compensata dall’intransigenza dal 16° minuto in poi. In ogni caso siamo anche disposti a rimetterci qualcosa se alla fine del periodo sperimentale ci renderemo conto che il dispositivo funziona ed è stato ben recepito dalla cittadinanza.

A fine novembre scadrà l’affidamento del controllo del pagamento della sosta agli attuali “vigilini”, poi?

L’appalto non è ulteriormente rinnovabile e, quindi, anche per questo procederemo quanto prima a pubblicare un bando aperto, già pronto, oppure a valutare ipotesi alternative. Non nascondo, infatti, che stiamo cercando di studiare formule meno costose come l’assunzione a tempo determinato per un anno con una selezione per titoli di quattro ausiliari del traffico, con compiti più ampi rispetto agli attuali “vigilini” perché potranno elevare anche sanzioni al Codice della strada. Quello dei parcometri è un sistema che funziona ed a breve ne installeremo un altro in via De Caprariis, lo scassettamento della Cosmopol è efficiente, dobbiamo solo studiare un metodo di controllo efficace e non molto oneroso rispetto all’incasso.

Il consigliere delegato ai tributi, Del Mauro, ha detto chiaramente che esistono sacche di “evasione” impressionanti, se lo aspettava?

Ad esser sincero non mi aspettavo che dopo aver messo mano al settore tributi già nel 2012 intruducendo dei correttivi migliorativi fossimo messi così male, cioè che fosse ancora così tanto il tempo che intercorre fra il mancato pagamento del tributo e l’avvio dell’attività di accertamento. Evidentemente dopo un iniziale impulso l’attività si è praticamente fermata ed è stato giusto dirlo con chiarezza ai cittadini perché, a dispetto di chi diceva di aver messo ordine nel settore, si sapesse invece in che situazione ci siamo trovati. Basti dire che c’erano accertamenti pronti a partire da almeno un anno volutamente congelati dalla passata, un fatto gravissimo per un comune come il nostro, costretto a continue e costose anticipazioni di tesoreria per mancanza di liquidità. Ora stiamo cercando di invertire la tendenza con monitoraggi e relazioni periodiche più ravvicinate sull’andamento della situazione, anche rispetto agli eventuali errori di invio, per rimettere le cose davvero in ordine. Parliamoci chiaro, se da questo lavoro non arrivano i frutti sperati oppure se non arriva un altro intervento governativo che concederà ai comuni prestiti a tasso agevolato per pagare i debiti, il dissesto finanziario sarà inevitabile.

L’ex sindaco Paolo Spagnuolo ha definito la sua maggioranza un progetto politico travestito da civico e di corto respiro…

Intanto, a distanza di quattro mesi, già parlano i fatti e in campagna elettorale chi presentava la nostra lista come un’accozzaglia è stato smentito perché credo che dai tempi del monocolore di Gerardo Capaldo (anni 1994/1998) non ci sia mai stata tale facilitàe concretezza nelle decisioni, linearità della distribuzione delle deleghe e nell’azione amministrativa complessiva come quelle che stiamo dimostrando noi. Si capisce, invece, che andiamo d’accordo, che tante cose che si dicevano su di noi non erano vere e che sapremo come comportarci in ogni occasione, portando certamente a termine il mandato, qualunque cosa accada sul piano politico più generale.

Cosa glielo fa pensare?

Conosco e mi fido di tutti i consiglieri di maggioranza. Anche perché li ho scelti personalmente uno a uno proprio conoscendone l’affidabilità. E tutti insieme, gli eletti, l’intera lista e il gruppo di ScegliAmo Atripalda, abbiamo fatto un patto con la città partendo da una precisa fotografia della situazione, che tale resterà per tutto il mandato. Il nostro è un progetto assolutamente civico proprio per questa ragione: qualsiasi cambiamento del quadro politico non si rifletterà mai negativamente sul piano amministrativo perché a monte non c’è stato alcun accordo fra partiti, ma solo fra persone. Anzi, se il dibattito ed il confronto politico dovessero far emergere altre posizioni o altri interlocutori saremmo i primi a rallegrarcene perché non ci piace governare in solitudine e vogliamo e ricerchiamo il confronto con la città.

Il suo partito, l’Udc, sembra in crisi di identità: lo è anche lei?

Sono naturalmente interessato a capire l’evoluzione dell’Udc e alle posizioni che saranno assunte sul piano generale anche se le scelte del gruppo regionale vanno nella direzione di restare nell’alveo del centrosinistra, cioè dove personalmente mi sono sempre mosso nella mia esperienza politica ed amministrativa. Le forme organizzative e di partecipazione saranno tutte da vedere, ma la scelta di campo è stata già fatta e sono soddisfatto. Detto questo, la mia azione di sindaco mi porta a dedicarmi esclusivamente alle vicende amministrative ed a guardare a ciò che accade nel gruppo di maggioranza, a come ci rapportiamo con la città, a consolidare le necessarie relazioni che intrecciamo a livello politico ed istituzionale ed eventualmente mi preoccuperei solo se temessi forme di crisi che, invece, per le ragioni che ho spiegato prima escludo senza alcun dubbio.



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