SCUOLA, ORA BASTA!


Su queste colonne alcune settimane fa abbiamo suggerito alla “preside” dell’Istituto comprensivo cittadino, prof.ssa Amalia Carbone, di fare una scelta: o la “Solimena” o il “De Amicis-Masi”. La nuova dirigente non può continuare a dividersi fra i due istituti perché sta esattamente succedendo ciò che purtroppo temevamo e che non era difficile immaginare: il disordine. E di questo passo non è azzardato neanche temere un ammutinamento o una rivolta. Chi frequenta le scuole cittadine sa perfettamente a cosa alludiamo.

Gli episodi quantomeno controversi ormai non si contano più. Senza considerare le “novità” che già si profilano all’orizzonte e che certamente non mancheranno di scatenare polemiche come la chiusura al sabato delle materne già dal prossimo mese di gennaio e l’introduzione del contributo economico volontario di ben 50 euro dal prossimo anno. Solo per fare qualche esempio. Ma speriamo, finalmente, che anche l’Amministrazione comunale, e segnatamente l’assessore all’istruzione Anna Nazzaro, abbandonando quell’atteggiamento eccessivamente confidenziale che ha segnato finora i suoi rapporti con le varie dirigenti, assuma, invece, una condotta più vigile e meno inconsapevole rispetto ad una serie di fenomeni assolutamente discutibili che finora l’hanno vista spettatrice passiva se non addirittura silenziosa complice.

La dirigente Carbone, dopo aver provato incautamente a smentire ciò che non poteva essere smentito, cioè l’uscita anticipata degli alunni della scuola media “Masi” a seguito di una lieve scossa registrata lunedì 25 novembre scorso, con un’ammissione di responsabilità che le fa onore, ha dovuto riconoscere che quanto accaduto è stato grave e pericoloso, sollevando dal proprio incarico il docente collaboratore responsabile della decisione e porgendo ai genitori le proprie scuse. Una decisione forte, da considerare ancor più tale se aggiungiamo che la persona che ne ha pagato le conseguenze è di comprovata esperienza, che rappresenta anche il segno tangibile e inconfutabile del notevole disorientamento che sta contraddistinguendo i primi mesi dell’era Carbone.

E se a ciò aggiungiamo che proprio la dirigente, qualche giorno fa, dopo essersi resa conto della gaffe commessa quando, a margine degli incontri dedicati all’orientamento scolastico, ha comunicato ai rappresentanti dei genitori che sabato 7 dicembre le scuole sarebbero rimaste chiuse nel giorno della vigilia dell’Immacolata, senza consultare né il calendario scolastico né il Consiglio d’Istituto, ha dovuto precipitosamente correggersi con un avviso pubblicato all’albo pretorio e fatto affiggere sulle porte degli edifici scolastici in cui c’era scritto a caratteri cubitali “Il giorno sabato 7 dicembre 2019 le lezioni si svolgeranno regolarmente, secondo l’orario già noto alle famiglie e agli alunni”.

Ribadiamo a tutti, anche al Consiglio d’Istituto appena insediatosi, l’invito ad una maggiore attenzione perché la scuola è patrimonio di tutti. E già che ci siamo, chiediamo agli assessori competenti di verificare perché è stato necessario attendere tre mesi, invece delle tre settimane preventivate, per restituire agli alunni la palestra della “Masi” e quanti soldi sono stati effettivamente spesi per i lavori effettuati invece dei 200mila euro dichiarati in pompa magna. Grazie.



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