Timori confermati: nel 2016 la selezione dei rifiuti è scesa sotto il 65%. Persi quasi 15 punti in meno di 4 anni
La percentuale di raccolta differenziata di Atripalda relativa all’anno 2016 è scesa al 64,20%. I dati arrivano direttamente da Irpiniambiente che ci ha fornito dettagliatamente anche l’andamento mensile della differenziata. Che dire, i dubbi che per mesi abbiamo manifestato attraverso le pagine del nostro giornale riguardo un possibile declino della raccolta differenziata sono diventati certezza. L’aumento della spesa dei rifiuti aveva acceso un campanellino d’allarme, ma senza i dati ufficiali abbiamo potuto fare solo delle stime che già confermavano l’inesorabile declino. Oggi, a tre mesi dalla fine del 2016, sapere che la percentuale è al di sotto del 65% previsto dalla legge ha il sapore di un’amara occasione persa. Persa senza dubbio dall’Amministrazione che sicuramente poteva informarsi prima sull’andamento della raccolta differenziata e mettere in atto buone pratiche per fronteggiare il calo e recuperare.
Analizzando nel dettaglio i mesi del 2016, possiamo notare una buona partenza della raccolta nei primi quattro mesi, con percentuali mai al di sotto del 65% e con un picco del 68,36% nel mese di marzo. Il calo è iniziato a maggio (64,98%) e da questo momento la differenziata è andata sempre in discesa, fino a toccare percentuali disastrose nei mesi di luglio (60,27%), agosto (60,12%) e settembre (60,76%). Una lieve ripresa si è registrata negli ultimi mesi dell’anno che non è bastata a far salire la percentuale media al 65%.
Tirando le somme, quel che resta è una bella sconfitta visto che la situazione si poteva evitare considerando che ad Atripalda la differenziata era partita con il botto, raggiungendo addirittura il 78,6% nel giugno 2013. Inoltre, se per partecipare ai Comuni ricicloni servisse solo la percentuale di differenziata e non la somma fra raccolta, qualità e politiche di prevenzione, saremmo sicuramente fuori. E’ difficile ipotizzare che l’Amministrazione non conoscesse l’andamento della differenziata e la perplessità più forte riguarda le future bollette.