Il giuramento del sindaco Geppino Spagnuolo


Presentate le linee programmatiche di mandato, l’ex primo cittadino attacca: «Arrangiatelle e poco concrete»

Una seduta caratterizzata da toni pacati, ad eccezione di qualche piccolo botta e risposta sul punto riguardante la presentazione delle linee programmatiche della nuova amministrazione, con l’ex sindaco Paolo Spagnuolo che ha sottolineato come esse siano “arrangiatelle”: «Queste linee programmatiche sono astratte, potrebbero riguardare ogni comune d’Italia. Le poche cose concrete sono la naturale prosecuzione di interventi realizzati dall’amministrazione precedente». Immediata la risposta del sindaco Spagnuolo: «Gli interventi ed i progetti verranno dettagliati nel Dup (documento unico di programmazione), che ovviamente sarà stilato in base alle risorse disponibili. Nel Dup, inoltre, verranno inseriti anche gli impegni sottoscritti con alcune associazioni, come ad esempio quelli assunti con Libera. Le linee programmatiche presentate non sono astratte e riguardano soltanto Atripalda». La votazione su questo punto si conclude con 12 favorevoli e 5 contrari.

All’inizio della seduta, oltre agli auguri rivolti da Paolo Spagnuolo alla nuova amministrazione, c’è stata la convalida degli eletti, la comunicazione della nomina dei componenti della Giunta comunale ed il giuramento del sindaco sulla Costituzione: «Dovremo fare un lavoro importante per risollevare le sorti della città. Gli atripaldesi, però, in passato hanno già dimostrato di essere in grado di rialzarsi. Cercheremo di trasmettere fiducia e serenità all’intera comunità, promettendo l’ascolto e la collaborazione con tutti».

Avvenuta anche la costituzione di due gruppi consiliari: “ScegliAmo Atripalda” (capogruppo Salvatore Antonacci) e quello formato dai cinque eletti della lista “Noi Atripalda” (capogruppo Paolo Spagnuolo). Infine eletta sia la commissione elettorale, che sarà formata da Maria Picariello, Antonella Gambale e Costantino Pesca (sostituti: Mirko Musto, Giuliana De Vinco e Franco Mazzariello), sia la commissione dei giudici popolari, costituita da Fabiola Scioscia e Giuliana De Vinco.



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