Gian Paolo Capaldo “The Rag” studia da chef: Cucinare è raccontarsi, sognando nuovi orizzonti


Il 26enne allievo della scuola del Gambero Rosso ha intrapreso il percorso della cucina che offre cibi di qualità al giusto prezzo

Gian Paolo Capaldo, 26 anni

E’ innegabilmente intenso intervistare una persona animata dalla passione per quel che sta provando a fare, due occhi pienamente vivi e concentrati sui prossimi passi da muovere ed il cuore sempre un po’ in allerta perché investire tempo, sentimenti e soldi non è mai una sciocchezza: stiamo parlando di Gian Paolo Capaldo, 26enne atripaldese, chef ed ideatore del food truck “The Rag”.

Prima di addentrarci negli “ingredienti” della sua cucina, abbiamo chiesto a Gian Paolo quando è nata la sua passione per l’arte culinaria: «Fin da piccolo sono stato attratto dal cibo, a partire dai piatti preparati da mia nonna. Crescendo, poi, mi sono avvicinato ad altri mondi, come quello dell’ingegneria. Per questo motivo ho deciso di iscrivermi al Politecnico di Torino, ma ben presto mi sono reso conto che trascorrevo più tempo a studiare libri di cucina invece di approfondire formule matematiche. Così, dopo un approfondito esame di coscienza, ho rivoluzionato la mia vita».

Il passo successivo, il primo del nuovo percorso, ha condotto Gian Paolo alla prestigiosa scuola del Gambero Rosso nel corso Chef Tech Pro guidato da Igles Corelli, precursore della cucina circolare: «Un corso all’avanguardia che mi ha permesso di apprendere i dettami della cucina 4.0, ovvero utilizzare strumenti all’avanguardia per abbattere i costi in modo tale da offrire ai clienti cibi di ottima qualità ma al giusto prezzo. Grazie a questa nuova filosofia culinaria, inoltre, gli sprechi alimentari vengono ridotti al minimo».

Superato brillantemente il corso del maestro Corelli, Gian Paolo ha deciso nuovamente di “rischiare”. Così ha presentato il suo progetto “The Rag” alla fiera della ferramenta organizzata dalla sua famiglia, “quel” C-Lab che ha registrato numeri pazzeschi sotto ogni aspetto: «C’è poco da dire, è stata un’impresa. Esordire in una fiera che ha registrato oltre 7.000 ingressi non è stato assolutamente semplice. Io ed i miei compagni, Marco Perinelli e Pasquale Bernardo, però, abbiamo ricevuto ottimi feedback in merito ai piatti preparati, soprattutto riguardo al Bao al vapore, una rivisitazione dell’antica ricetta cinese. A conclusione del C-Lab, quindi, ho potuto tirare un bel sospiro di sollievo, stavo sulla buona strada».

Battesimo di fuoco al “C-Lab”

E l’esordio per Gian Paolo è stato reso ancora più emozionante dal nome che ha scelto per il proprio progetto: «Si chiama “The Rag” in omaggio a mio padre Sergio che, insieme a tutta la famiglia, mi ha sostenuto in questo nuovo percorso lavorativo. Mi hanno donato l’appoggio necessario per mettermi completamente in gioco».

Gian Paolo, intanto, osserva la cucina della sua abitazione, mostra gli strumenti che utilizza, come affumicatori, distillatori e macchine ultrasuoni, e nel frattempo descrive le sue ricette e soprattutto il personale concetto di “cucinare”: «Per me significa raccontarsi, mettere al centro di ogni ricetta le esperienze vissute ed emozionare i clienti con piatti indimenticabili. Per quanto riguarda la selezione delle materie prime, a me piace sperimentare, visto che studio con attenzione le tradizioni culinarie etniche, rivisitare le ricette con nuovi ingredienti, quasi sempre pescati nella nostra provincia, una delle più ricche da questo punto di vista. Per questo motivo, tra i miei sogni, c’è quello di aprire un laboratorio ad Atripalda o zone limitrofe».

Un giusto mix tra l’esperienza gourmet ed il cibo di strada, esplorando orizzonti nuovi ogni giorno: «Si può scommettere su questo tipo innovativo di cucina, valorizzare le materie prime per offrire il meglio ai clienti. Fargli vivere un’esperienza indimenticabile, un viaggio sulle ali dei sapori più intensi».

E per il futuro, Gian Paolo sembrerebbe avere le idee piuttosto chiare: «In queste settimane ci stiamo recando in città che dispongono delle adeguate strutture per ospitarci. La scorsa settimana, a questo proposito, siamo stati in Puglia. Probabilmente dal 28 al 30 giugno saremo tra i protagonisti dell’Irpinia Mood. Nei mesi autunnali, invece, mi dedicherò allo studio e alla ricerca di nuovi ingredienti così da essere pronto per l’estate 2020, quando proveremo ad acquistare un truck con cui girare tutta l’Italia».



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