Elezioni, nel Partito democratico si riaprono i giochi


Concesse altre 48 ore al sindaco Spagnuolo per presentarsi alle primarie. Intanto si fa sempre più probabile la candidatura del medico Gerardo Piscopo

Gerardo Piscopo fra Luigi Tuccia e Paolo Spagnuolo

In queste ore il sindaco Paolo Spagnuolo sta decidendo se presentarsi o meno alle primarie del Partito democratico. La sorprendente e per certi aspetti clamorosa notizia filtra dopo il colloquio che il primo cittadino ha avuto nel pomeriggio di ieri con il suo vice, alla presenza dell’assessore Prezioso, sollecitato sia dai vertici provinciali del PD che da alcuni sostenitori cittadini. C’è chi teme, infatti, che la spaccatura che si è consumata prima nell’assemblea di sabato scorso, poi cristallizzata dalla ufficializzazione della candidatura a sindaco di Luigi Tuccia contro Paolo Spagnuolo, possa produrre danno ad entrambi e, dunque, le pressioni per favorire un accordo, anche fuori tempo massimo, si sono moltiplicate.

A quanto è dato sapere, il vicesindaco Tuccia avrebbe concesso al primo cittadino altre 48 ore di tempo per presentare la propria candidatura alle primarie del PD calendarizzate per il prossimo 23 aprile (ma la data potrebbe anche slittare di una settimana) altrimenti ognuno per la sua strada.

Il sindaco Spagnuolo, inizialmente fortemente contrario alle primarie, sembrerebbe stia riprendendo in considerazione l’ipotesi di accettare la sfida per evitare lacerazioni ancor più dolorose e rischiose.

Il termine dovrebbe scadere giovedì sera, ma è probabile che non sarà necessario attendere fino a quel momento.

Nel frattempo si va profilando con sempre maggiore probabilità, la presentazione di una lista elettorale capeggiata dal medico Gerardo Piscopo, sostenuta, fra gli altri, dal movimento “Piazza Grande” . Ieri pomeriggio, infatti, proprio mentre Spagnuolo, Tuccia e Prezioso, prima sullo studio tecnico del vicesindaco e poi al bar Meeting di via Roma, discutevano di primarie, al bar Paradiso di Stelle di via Appia, Piscopo, La Sala, Battista, Bonazzi ed una mezza dozzina di giovani discutevano sulle possibilità di un’intesa elettorale. «Ebbene sì, esiste un movimento di giovani e di persone – ha scritto il medico sul suo profilo facebook poche ore dopo l’incontro – che ha in mente di migliorare se stessi ed il contesto in cui si vivere. Senza ambizioni di potere o di rivincita di sconfitte che non ci sono state, con l’entusiasmo di chi ha passione, credibilità e senso di responsabilità. Uomini e donne con pregi e difetti che si uniscono per mettere al servizio le proprie capacità. Non bastiamo, no, ci vogliono altri cuori, altre menti. Riusciremo ad attrarre energie, a mettere insieme chi vuole fare? Lo scopriremo con il cuore sereno. Chi vuole accompagnarci troverà porte aperte, strade nuove».

Anche in questo caso un paio di giorni dovrebbero essere sufficienti a decidere se e come dar corpo all’iniziativa.



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