De Vinco: Lavoriamo per dare una speranza alla città


Intervista al segretario cittadino dell’Udc: “Giuseppe Spagnuolo ha le qualità per diventare un buon sindaco, ma è un discorso prematuro. Il Pd? Per noi è il principale responsabile politico della situazione in cui ci troviamo. Se saremo capaci di presentare un’alternativa valida non c’è partita…”

Nino De Vinco

Nino De Vinco

Segretario, può confermare che l’Udc ha chiesto al consigliere comunale Giuseppe Spagnuolo di candidarsi a sindaco?

La ringrazio per la domanda che mi da la possibilità di fare chiarezza anche rispetto a quanto riportato nelle scorse edizioni dal suo giornale circa la eventuale candidatura a sindaco dell’ing. Giuseppe Spagnuolo. Il nostro partito può annoverare tra le proprie fila amici che potrebbero senza ombra di dubbio ambire alla candidatura a sindaco. E’ quantomeno ovvio che l’Udc sarebbe ben lieto di sostenere un candidato proveniente dal proprio partito, e l’ing. Spagnuolo sarebbe una risorsa per l’intera comunità, non fosse altro per la sua esperienza e le sue indiscusse capacità tecnico-amministrative. L’attuale degrado in cui versa la nostra città ci obbliga però ad affrontare un percorso diverso, distante dai soliti ragionamenti di partito e tra partiti, di destra o di sinistra che siano.

Da qualche mese l’Udc sta partecipando a riunioni sulla prospettiva elettorale insieme ad altri soggetti politici: con chi e con quali risultati?

Come dicevo in precedenza, da qualche tempo abbiamo sentito l’esigenza, insieme ad un gruppo di amici, di avviare un percorso che coinvolgesse inizialmente tutti i consiglieri comunali di opposizione; ci sembrava giusto essendo loro i primi attori che, fino all’ultima seduta di consiglio comunale, hanno lavorato in sinergia e con l’obiettivo, a volte riuscito, a volte no, di opporsi alle scelte, il più delle volte scellerate, dell’attuale maggioranza. Abbiamo poi incontrato e continueremo a farlo nei prossimi giorni, associazioni, cittadini e chiunque si è sentito e si sente in dovere di scendere in campo e che abbia a cuore la nostra città. Abbiamo però posto un unica pregiudiziale: la discontinuità e l’alternanza all’attuale maggioranza.

“Piazza Grande”, in una nota politica, invoca la costituzione di una “coalizione di salute pubblica”: è lo stesso progetto per la città a cui pensa l’Udc?

Piazza Grande, in primis con il consigliere comunale Nunzia Battista, ha partecipato ed aderito a questo progetto che da una fase embrionale, capirà le difficoltà iniziali, sta maturando. Con l’occasione, mi sento di rassicurare Piazza Grande e non solo che non vi sono fughe in avanti né riunioni segrete. Niente di precostituito. Per noi è fondamentale condividere un percorso, un progetto, un programma; solo dopo si individueranno i criteri e le modalità per concordare insieme le scelte migliori in merito al gruppo di persone da candidare a consiglieri comunali ed al candidato Sindaco. Spiace che gli amici Nunzia Battista e Lello La Sala abbiano raccolto fantasiose investiture, come dicevo premature, nate probabilmente da estemporanee discussioni al tavolo del bar tra un caffé e l’altro. L’unica cosa che mi sento di rappresentare loro è la nostra lealtà rispetto al percorso che intendiamo percorrere.

E’ da vent’anni che l’Udc (sotto il nome di Ppi e Margherita) ad Atripalda stringe alleanze elettorali con l’attuale Pd (sotto il nome di Pds e Ds): stavolta come andrà a finire secondo lei?

Mi sembra di aver già risposto alla sua domanda. Discontinuità con l’attuale amministrazione vale anche e soprattutto con chi, politicamente, ha attualmente la maggiore responsabilità nell’amministrare la cosa pubblica in questa città.

Si ritiene che gli equilibri provinciali finiranno – come sempre – per contare di più di quelli locali e, quindi, che le alleanze e le candidature verranno decise altrove: è un rischio che si corre anche stavolta?

Ribadisco. Il nostro è un percorso, un progetto che intendiamo realizzare in autonomia rispetto a equilibri e disegni provinciali. I vertici del nostro partito conoscono e condividono la nostra posizione.

Si ritiene anche che ormai la stagione dei partiti “tradizionali” sia alle spalle e che sia necessario avere le mani più libere, soprattutto sul piano locale: è di questo avviso anche lei?

Ad Atripalda non è questione di partiti tradizionali o meno. Occorre tirar fuori la città dalle sabbie mobili in cui è stata trascinata da questa maggioranza. C’è bisogno di una maggiore attenzione al territorio e ai problemi legati all’inquinamento, all’ambiente e non solo; l’attuale disinteresse per gli eventuali problemi causati dal rogo Urciuoli è uno degli esempi lampanti della disinvoltura amministrativa di questa maggioranza. Occorre ricostruire un tessuto sociale che vede aumentare le fasce di povertà e dare maggiore attenzione a coloro che per dignità personale nascondono la propria indigenza. Occorre restituire al commercio il ruolo che ha sempre ricoperto in passato nella nostra provincia. Dobbiamo ricordarci dei giovani non solo in periodi preelettorali. Abbiamo il dovere di restituire ai nostri figli una città più vivibile e non fatta di soli slogan. C’è bisogno veramente di rimboccarsi le maniche.

Paolo Spagnuolo ha annunciato da tempo la volontà di ricandidarsi a sindaco, ma il Pd ancora non gli ha fatto sapere se lo sosterrà ancora oppure no: a suo avviso è “normale” visto che mancano presumibilmente sette mesi alle prossime elezioni oppure effettivamente c’è qualche “imbarazzo” di troppo nella maggioranza?

Affari loro. Appare comunque evidente che il Pd sia combattuto tra la convenienza di “gestire” fino all’ultimo minuto e la necessità di rifarsi una verginità nel tentativo, per noi vano e tardivo, di non farsi addossare la responsabilità politica di questa Amministrazione.

Chi vincerà le prossime elezioni ad Atripalda?

Se saremo capaci di presentare alla città un’alternativa valida, una composizione di persone serie e competenti, riconosciute come tali dalla nostra cittadinanza, con un progetto che possa dare risposte concrete ai problemi e un barlume di speranza e sicurezza al futuro dei nostri figli, allora credo non ci sarà partita. Dipende solo da noi.



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Salvatore.ru
Salvatore.ru
7 anni fa

Lavorate per dare una speranza alla città? Sarebbe meglio dire che avete ridotto, tutti insieme (da destra a sinistra e passando per il centro), una ridente cittadina nella valle del Sabato ad una fogna a cielo aperto perseguendo il solo scopo di riempirvi le tasche o garantirvi favoritismi ……..adesso, rigirate la frittata, ormai nera e bruciacchiata per l’assenza d’olio, cercando quel minimo contenuto di color giallo per poter dire che seppur nera e’ fatta con l’uovo. Vergognatevi!!!

carlo
carlo
7 anni fa

se la speranza siete voi……….povera atripalda