Confermata la zona arancione per la Campania: bar e ristoranti solo asporto fino al 7 gennaio


Il presidente De Luca inasprisce ulteriormente le norme di sicurezza: vietata la vendita di bevande dalle 11:00 di mattina

In Campania, bar e ristoranti rimarranno aperti, ma solo in funzione dell’asporto, almeno fino al 7 gennaio. Inoltre dal 20 al 23 dicembre, così come disposto dall’ordinanza regionale n. 98 che conferma la regione in “zona arancione”, divieto per i bar e gli altri esercizi di ristorazione, dalle ore 11:00 del mattino, di vendita con asporto di bevande alcoliche e non alcoliche (con esclusione dell’acqua). Vietato, infine, anche il consumo di cibi e bibite, anche non alcoliche, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico.

Brutta notizia per tutti gli operatori dei servizi di ristorazione, che confidavano nell’ingresso della Campania in “zona gialla” proprio da domani, domenica 20 dicembre, fino a mercoledì 23. Ed invece, il governatore Vincenzo De Luca, nella giornata di oggi, ha inasprito ulteriormente le norme di sicurezza. Sarà consentito, in pratica, soltanto il cibo d’asporto.

Il “Decreto Natale”: Dal 24 dicembre, invece, entreranno in vigore le norme nazionali contenute nel cosiddetto “Decreto Natale”, che posizionerà l’intero territorio nazionale in zona rossa nei prefestivi e festivi (nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio), mentre nei giorni feriali (28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio) vigerà la “zona arancione”.

Consentita la visita nelle abitazioni di parenti ed amici, ma con delle regole da rispettare: Le persone che si spostano non possono essere superiori a due, a meno che non portino con sé figli minori di 14 anni o persone con disabilità o non autosufficienti. Lo spostamento verso abitazioni private, inoltre, è consentito soltanto una volta al giorno tra le ore 5:00 e le ore 22:00. L’abitazione verso cui ci rechiamo, infine, deve essere ubicata nella “medesima regione”. Nei giorni feriali, inoltre, si potrà uscire da un comune se la popolazione non supera i 5.000 abitanti e se il comune dove ci si vuole spostare non è più lontano di 30 chilometri. Non sarà consentito, però, recarsi nel capoluogo di provincia.

 



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