Il comizio finale di Noi Atripalda


Paolo Spagnuolo: “Ci aspetta un grande futuro” 

foto di Mario D’Argenio

L’ultima lista a presentare il suo appello finale alla cittadinanza in vista del voto di domani è stata Noi Atripalda. Ad aprire il comizio la professoressa Maria Fasano: “il mio impegno è garantire il diritto allo studio a tutti e per la riqualificazione delle aree religiose della città”. Sono seguiti gli interventi di Francesco Mazzariello e poi di Massimiliano Strumolo che ha risposto ad alcuni affondi fatti in precedenza dalle liste Piazza Grande e Scegliamo Atripalda. Ha poi preso la parola Raffaele Barbarisi, che ha definito il suo come un saluto, più che un intervento: “Abbiamo una visione chiara della traiettoria che vogliamo dare alla città- soffermandosi poi sui tre punti programmatici più essenziali-la valorizzazione del patrimonio, la rigenerazione urbana e l’edilizia patrimoniale sociale e scolastica”. Appassionato l’intervento di Domenico Landi che ha speso parole in difesa del lavoro amministrativo degli ultimi cinque anni, come la scoperta dei dipendenti che gonfiavano indebitamente le loro buste paga: “Paolo Spagnuolo ha dovuto mettere in ordine la casa comunale”. Anche Landi si è soffermato su alcuni punti delle linee programmatiche: “il nostro è un programma fatto di cose concrete, con la creazione di nuovi posti di lavoro grazie al servizio di spazzamento e altri che daranno opportunità a venti, trenta famiglie”. Le conclusioni sono state affidate al candidato sindaco Paolo Spagnuolo che in prima battuta si è difeso da alcune accuse che gli sono state rivolte nel corso della campagna elettorale dai suoi competitors e ha poi sottolineato le conquiste dei cinque anni amministrativi, con una sguardo al futuro attraverso i punti di forza del suo programma elettorale quali il progetto di riqualificazione del fiume Sabato, lo spazzamento in proprio, edilizia scolastica, parcheggi, progetto di riqualificazione del cinema Ideal. “Ci aspetta un grande futuro, una smart city, una città green. Tutto questo non è il libro dei sogni ma sarà possibile perché so cosa ho lasciato e so che cosa troverò”.



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