Progetto “Aurora”, la metà dei candidati ai lavori di pubblica utilità non ha i requisiti


L’Inps ha finalmente effettuato i controlli e certificato che 12 richiedenti su 21 hanno una condizione diversa da quella prevista dal bando regionale

Quasi certamente solo la metà dei candidati ai benefici del cosiddetto progetto “Aurora” è risultata in regola con i requisiti previsti dal bando regionale. L’Inps, infatti, sollecitato dalla diffida ad adempiere inviata dal Comune dopo oltre tre mesi di attesa, ha effettuato tempestivamente i controlli e certificato che almeno 12 candidati su 21 avrebbero prodotto una falsa autocertificazione oppure avrebbero una condizione diversa da quella richiesta, in particolare di “ex percettore di indennità di sostegno al reddito scaduta dal 2014 al 2017 (in ogni caso prima dell’avvio delle attività di pubblica utilità) e attualmente disoccupato/a e privo/a di sostegno al reddito”.

Gli idonei sono stati convocati per giovedì mattina per consentire agli uffici di effettuare i necessari adempimenti burocratici e calibrare i progetti di pubblica utilità in cui i lavoratori saranno impiegati, verosimilmente a partire da giugno, per sei mesi presso il Comune di Atripalda dietro una retribuzione mensile di circa 580 euro.

Prima di procedere con le assunzioni, a differenza di altri comuni irpini come Baiano e Castelvetere, Atripalda ha preferito prudentemente attendere l’esito dei controlli da parte del Servizio prestazioni sociali dell’Inps proprio perché c’era il fondato dubbio che alcuni dei candidati non avessero i requisiti richiesti. Ed, infatti, così è risultato, con la conseguenza che almeno metà dei 78mila euro stanziati dalla Regione non saranno utilizzati, evitando che qualcuno, all’esito dei controlli, fosse chiamato a risponderne di tasca propria per aver assunto chi non ne aveva i requisiti.



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