“Olimpiadi del pensiero”, tre alunni del liceo scientifico premiati dalla famiglia Pennella


Oggi pomeriggio la cerimonia di consegna delle borse di studio che portano il nome della compianta docente Annamaria. Il fratello Pasquale: «I nostri ragazzi sono fortunati a poter studiare»

Oggi pomeriggio, alle ore 16:30, presso l’aula magna del liceo “V. De Caprariis” si svolgerà la cerimonia di premiazione della seconda edizione del concorso “Olimpiadi del pensiero”, intitolato all’indimenticabile docente Annamaria Pennella. Così come l’anno scorso, ai tre studenti vincitori del concorso – consistito nell’elaborazione di un tema avente come traccia la dipendenza dalla droga e la possibile sconfitta di questo fenomeno grazie alla ricchezza analitica della filosofia – verranno consegnate altrettante borse di studio, messe a disposizioni dalla famiglia Pennella, con la collaborazione delle assicurazioni “Generali Italia”.

I meritevoli sono stati: Mariapia Vietri (classe 5^E), Gianmarco Del Mauro (3^C) e Giada Corcione (5^C).

Il fratello di Annamaria, lo storico imprenditore Pasquale, visibilmente emozionato, ci ha raccontato questa seconda edizione del concorso: «Rappresento mia sorella, la quale, con una simbolica staffetta, mi ha consegnato il suo amore per la scuola. Noi, come famiglia Pennella, cerchiamo ogni anno di rinnovare il più possibile questo sentimento. A questo proposito vorrei raccontarle due episodi che mi hanno colpito». Pasquale, con un filo di emozione, ci confida: «I nostri ragazzi sono fortunati a poter studiare. In altre parti del mondo, invece, purtroppo non è così scontato frequentare la scuola. Basti pensare che nell’agosto del ’99, due ragazzi della Guinea – Yaguine di 14 anni e Fodè di 15 – alla ricerca di un futuro migliore, si nascosero nel carrello di un aereo diretto a Bruxelles. Morirono assiderati. Con loro avevano una lettera, in cui esprimevano il desiderio di frequentare finalmente una scuola». Un’altra tragedia che ricordo, invece, riguardò un ragazzo africano che morì mentre tentava di raggiungere l’Europa. All’interno della sua giacca, cucita come se fosse una tasca, rinvennero la pagella».

Un amore per la scuola immenso, quindi, quello mostrato dalla famiglia Pennella, la quale ha raccolto con impegno e devozione il testimone lasciato da Annamaria, una docente che ha dedicato la sua intera vita all’insegnamento.



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