Il sindaco Spagnuolo: «Alla crisi economica rispondiamo con la riqualificazione urbana»


Il punto sui vari interventi previsti, a partire dalla sistemazione in via Fiumitello per finire al polo commerciale via Pianodardine, con possibili ricadute sull’occupazione. Il primo cittadino commenta: «Solo chi è distratto o prevenuto può affermare che Atripalda sia una città ferma»

La maggioranza consiliare, nell’ultima seduta di Consiglio comunale, ha approvato la divisione di un fazzoletto di terreno di circa 165 mq. di cui il Comune era comproprietario al 50% situato all’angolo di via Fiumitello. Il provvedimento è stato sollecitato dall’impresa edile Top House srl, con amministratore unico Alessandro Sarno, comproprietaria dell’altro 50% della particella dove fino al terremoto del 1980 sorgeva un fabbricato di proprietà Oliva-Alvino, demolito in seguito ai danni causati dal sisma. L’impresa edile, proprietaria anche della particella confinante di circa 700 mq., vorrebbe procedere alla ricostruzione di una volumetria residua di 1.571 mc. risultante dalla differenza fra la volumetria originaria e la volumetria già ricostruita poco lontano con un edificio “fuori sito” e alla sistemazione complessiva dell’area oggi in stato di abbandono e degrado. Il nuovo intervento edilizio, ancora in fase di progettazione, consisterebbe nella costruzione di una palazzina di tre piani, con sei appartamenti e sei posti auto al piano terra. L’occasione consente di fare il punto con il sindaco Giuseppe Spagnuolo sugli interventi più importanti di riqualificazione del patrimonio edilizio urbano degradato.

Via Fiumitello.

Sindaco, quello di via Fiumitello che tipo di intervento è?

Partendo dal presupposto che la volontà dei proprietari oltreché legittima è anche condividibile, come Amministrazione comunale ci siamo preoccupati di ricercare insieme ai privati le migliori soluzioni che ci consentissero di riqualificare adeguatamente un’area da tempo fortemente degradata. E possiamo ritenerci più che soddisfatti perché riusciremo a realizzare, senza spendere un euro, un percorso pedonale protetto, un’adeguata illuminazione, allargare la carreggiata stradale, migliorare la visibilità dell’incrocio e ricavare alcuni posti auto pubblici mettendo fine ad anni di disagi e aspettative. E non è detto che potremo realizzare a nostre spese una piccola area a verde attrezzato di quartiere nelle immediate vicinanze.

Via Salvi-Via Cesinali.

Alcuni inquilini del fabbricato di proprietà comunale situato alle spalle dell’area sono preoccupati per il fatto che il nuovo edificio limiterà la visuale.

E’ una preoccupazione che conosco e che capisco, tuttavia dobbiamo riconoscere che i proprietari della particella hanno tutto il diritto di realizzare la volumetria residua del fabbricato abbattuto dopo il terremoto. Detto questo, però, posso aggiungere che oltre a far rispettare con grande scrupolo le distanze minime previste dalle norme, sia rispetto alla strada che agli altri fabbricati, l’altezza del nuovo edificio sarà certamente inferiore a quella massima consentita dalle norme in quella zona, inferiore anche all’altezza dei fabbricati più prossimi ed avrà una copertura piana. 

Via De Caprariis.

Già che ci siamo, le condizioni degli alloggi popolari di via Fiumitello non sono proprio buone…

Abbiamo cominciato a valutare la possibilità di un intervento di ristrutturazione della facciata sfruttando il cosiddetto Ecobonus al 110% previsto nel Decreto Rilancio 2020. Stiamo studiando i primi provvedimenti attuativi per verificare la fattibilità di diversi interventi di riqualificazione urbana in più zone della città, compresa contrada Alvanite.

Via De Laurentiis (com’è adesso)

La stessa impresa edile dovrebbe realizzare anche la palazzina residenziale in via Salvi autorizzata lo scorso anno?

Quell’intervento dovrebbe cominciare a breve, ma abbiamo registrato recentemente anche l’interesse dei proprietari dell’altra porzione del lotto di terreno compreso fra la caserma dei Carabinieri “Eugenio Losco” e la struttura polisportiva “Simone Casillo”. E per quanto ci riguarda, oltre a ottenere la riqualificazione di un’intera area fortemente degradata, riusciremo a realizzare un percorso pedonale pubblico che collega via Salvi con via Cesinali. 

Via De Laurentiis (com’era prima)

Possiamo allargare il discorso ad altre zone della città? In via Appia, per esempio, sono ampiamente visibili le strutture portanti delle due concessionarie di auto che apriranno grazie alle deroghe al PRG concesse dal Consiglio comunale…

La nostra idea di riqualificazione della città ha sempre privilegiato gli interventi di recupero delle aree e del patrimonio edilizio urbano che si accompagnano sempre ad un efficientamento energetico, possibilmente senza l’utilizzo di nuovi suoli, riammagliando il tessuto urbano lacerato e tenendo al primo posto l’interesse della città. Fatta questa premessa, utile a sottolineare in quale ottica ci siamo sempre posti, vengo alla domanda perché si tratta di due interventi che possono essere presi ad esempio, più un altro ancora che dirò più avanti. Ricordate cosa c’era fino ad un anno fa in via De Laurentiis (ex VIII trav. di via Appia)? Un capannone fatiscente con la copertura in amianto abbandonato da oltre dieci anni e di cui i residenti della zona giustamente si lamentavano.

Via Pianodardine (com’è adesso)

A breve, invece, oltre ad aver rimosso tutto l’amianto, avremo una nuova struttura costruita con le tecniche più moderne, che ospiterà un’attività di servizi non invasiva, cioè a impatto zero sulla città, e una strada che sarà “raddrizzata” a spese dei privati (Marinelli/Galdieri). Così come, sempre a spese di altri privati (La Cattolica Immobiliare), in via Scandone, dove un tempo erano ammassate le carcasse di vecchie automobili, abbiamo da oltre un anno aperto un parcheggio pubblico che soprattutto di mattina è molto utilizzato, con ricadute positive sulla disponibilità di parcheggi lungo via Appia. E anche in questo caso l’intervento non è invasivo e non è inquinante, ma, anzi, l’accordo sottoscritto con i privati ci ha consentito di realizzare migliori condizioni di sicurezza idraulica in via Pianodardine, all’altezza del ponte delle Filande, grazie all’abbattimento di un fabbricato costruito proprio sul Fenestrelle che ci consentirà anche di allargare la sede stradale in funzione della realizzazione del nuovo ponte.

Via Pianodardine (com’era prima)

Qual è l’altro intervento a cui accennava?

Restando su via Pianodardine è già partita la realizzazione di grande intervento di riqualificazione che riguarda l’area dove sorgevano i capannoni ex Gasparini. I proprietari (Marinelli), che stanno per realizzare un polo commerciale con due strutture di media distribuzione e negozi di vicinato, hanno accolto le nostre raccomandazioni, rispetto alla interconnessione con la strada, alla realizzazione di marciapiedi e alla dotazione di aree a parcheggio, sia a servizio dell’attività che pubbliche. Perdipiù con una riduzione di circa il 30% della cubatura preesistente, non necessaria per un intervento di sostituzione edilizia in ambito urbano, ed un notevole arretramento dei volumi rispetto alla strada. Il nostro approccio è sempre positivo e collaborativo rispetto agli imprenditori pronti ad investire nella nostra città, con interventi di qualità, non invasivi, integrati nel tessuto urbano e con indiscutibili vantaggi per la collettività. Solo chi è prevenuto o distratto, quindi, può affermare che Atripalda è una città ferma. Ed, infine, credo che presto tutti gli interventi in corso faranno registrare ricadute positive sia sull’economia della città che sull’occupazione. Oggi come oggi la nostra risposta alla crisi economica è soprattutto questa. 

Via Pianodardine – Fenestrelle (com’era prima)

Via Pianodardine – Fenestrelle (com’è adesso)



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