Ciclismo, il Circolo Amatori della bici di Atripalda trionfa alla Randonnèe della Campania


Il sodalizio di Amatucci ha conquistato riconoscimenti in tutta la regione

Il Circolo Amatori della Bici alla cerimonia di premiazione

Si conclude nella splendida cornice del Palazzo Ducale di Marigliano la meravigliosa stagione del Circolo Amatori della Bici di Atripalda, che si afferma nel mondo del ciclismo randagio, pedalato e non. Per i profani, le randonnèe sono prove di resistenza da portare a termine entro un certo lasso di tempo: nessuna classifica, nessun avversario da battere, se non se stessi e la propria forza di volontà. Si parte da percorsi minimi di 200 km sino ad arrivare a 600 e talvolta oltre. Ma andiamo per ordine.

Dopo anni di lavoro, nel 2018, il Circolo Amatori della Bici, con a capo il Presidente Antonello Amatucci, riesce ad avere, dall’ARI (Audax Randonneur Italia), l’approvazione di un proprio progetto, la Randonnèe Terre Irpine, messa in programma per il 7 luglio dell’anno successivo. La rando entra subito in calendario come prova valida per il campionato italiano, come prova del Rando Tour Campania e Rando Tour Magna Grecia, nonché come prova valida per le qualificazioni alla Parigi – Brest – Parigi , considerata, per gli oltre 1200 km da completare in poco più di 90 ore, l’olimpiade del ciclismo amatoriale.

Ai ciclisti partecipanti alla Randonnèe Terre Irpine fu offerto ristoro con prodotti tipici locali

Il percorso presentato, 200 km da completare in un tempo massimo di 12 ore, inizia e finisce ad Atripalda e si dirama per tutta l’Alta Irpinia, toccando numerose vette e attraversando i magnifici borghi della nostra amata terra. Circa 120 gli iscritti che ne prenderanno parte, provenienti per lo più dalle province di Napoli e Caserta, oltre che dalla Basilicata e dalla Puglia. La macchina organizzativa del Circolo, quel giorno, sarà impeccabile: ristori con prodotti tipici locali, accurata segnalazione del percorso, assistenza meccanica. Calorosa l’accoglienza in diversi comuni, dove qualcuno si è organizzato per rifocillare gli atleti attanagliati dai quasi 40° gradi di quel giorno o apposto qualche striscione di benvenuto.

Molti ciclisti sono rimasti colpiti dalla bellezza offerta dall’Irpinia

All’arrivo, i ciclisti, stanchi ma felici, racconteranno di un’Irpinia di cui conoscevano poco e che ha lasciato il segno. Del resto lo scopo del cicloturismo è proprio questo: promuovere il territorio. Si calcola che oramai, in Italia, il cicloturismo valga più dell’intero export dei vini e che, ogni euro investito in questo settore, vada a triplicarsi nel giro di soli quattro anni. L’Irpinia ben si presterebbe a questo tipo di turismo e probabilmente, con la collaborazione di enti turistici, pro loco e aziende private potrebbe nascere qualcosa che porterebbe nuova linfa alla nostra economia. Esempio virtuoso è l’Emilia Romagna, che quest’anno ha fatto registrare 500 mila cicloturisti, grazie alla nascita di un indotto costituito da Bike Hotels (strutture alberghiere attrezzate con piccole officine meccaniche, garage per la custodia di bici molto spesso costose, ecc), cicloguide (vere e proprie guide turistiche, con una profonda conoscenza del territorio, che progettano giri ad hoc per le varie esigenze), Bike Rental Points (per il noleggio dei mezzi, per i cicloturisti stranieri che per lo più arrivano in aereo e che non vogliono rinunciare a pedalare su bici all’ultimo grido, preparate in maniera adeguata secondo le proprie esigenze).

Per promuovere la propria Randonnèe gli atleti hanno partecipato a molte altre competizioni, ottenendo sempre ottimi risultati

Nel tentativo di pubblicizzare la prima edizione della Randonnèe Terre Irpini, gli Amatori della Bici decidono così di prendere parte in maniera più assidua alle manifestazioni degli altri gruppi sportivi. Basta poco per accendere la miccia ed è subito competizione. Come detto, non ci sono cronometri a prendere il tempo (basta rientrare nel massimo consentito!), ma solo timbri di controllo da apporre sulla propria carta di viaggio e chilometri da mettere sotto le ruote. Un gruppo più compatto pedala senza sosta e porta a casa una Randonnèe dopo l’altra, da Febbraio ad Ottobre, nonostante una primavera fredda e piovosa che ha reso alcune delle prove davvero epiche, come la Randonnèe Reale da 600 km, nella quale, tra l’altro, il Circolo ha dato prova della propria efficienza organizzativa gestendo un perfetto punto di controllo e ristoro nella propria sede di Santo Stefano del Sole, in cui gli atleti, bagnati ed infreddoliti, sono giunti sino a tarda notte, per poi ripartire verso il Sannio. Un vero e proprio esame, sotto gli occhi attenti dell’ARI, in vista del proprio evento. Per il Circolo Amatori della Bici, a pedalare per 600 km sono stati: il Presidente Antonello Amatucci, il Segretario Antonio De Cicco ed i soci Domenico Giaquinta, Nicola Pastore e Gerardo Visconti. Portare a termine questa prova, alla quale si poteva accedere solamente dopo aver completato con successo una 200, una 300 e una 400 km, dava di diritto l’accesso alla Nazionale Italiana Randonneurs.

Il presidente Amatucci, De Cicco, Giaquinta, Pastore e Visconti hanno guadagnato l’accesso alla Nazionale Italiana Randonneurs

Impossibile sbagliare e, nonostante le avversità metereologiche, altro brevetto portato a casa e con esso cinque maglie azzurre che inorgogliscono tutto il gruppo. (Questo brevetto, infine, garantisce un dorsale per la 1001 Miglia in programma per il 2020, con partenza ed arrivo a Milano). Intanto questa 600 km fa selezione e la testa della classifica, sia individuale che a squadre, del Rando Tour Campania, si sfoltisce. Buone anche le posizioni nella classifica del campionato italiano. Al termine della stagione, a ricevere la maglia di vincitore del Rando Tour Campania, nella cerimonia svoltasi il 30 Novembre nel suggestivo Palazzo Ducale di Marigliano, insieme a soli altri nove atleti, sono stati, per il Circolo Amatori della Bici, Antonio De Cicco e Domenico Giaquinta. Un totale di 4500 km per ognuno di loro, praticamente il massimo raggiungibile con le 18 prove omologate. Non senza lode il terzo posto del Presidente Antonello Amatucci (4100 km) ed il quinto posto di Nicola Pastore (3700 km). Nella classifica a squadre (si sommano i punteggi di tutti gli atleti che hanno preso parte ad una o più Randonnèe), la stagione termina con terzo posto nel Rando Tour Campania e un forse ancor più prestigioso quarto posto nel campionato nazionale, con 25.600 km totali. (In pratica, per due terzi, il podio del Rando Tour Campania coincide con quello del Campionato Italiano).

Probabilmente dodici mesi fa gli Amatori della Bici di Atripalda non si sarebbero aspettati un 2019 che si sarebbe concluso con due maglie da vincitore del Rando Tour Campania, di cui potranno fregiarsi nei mesi a venire, nonché delle cinque maglie della nazionale italiana valide nel quadriennio 2019-2022, oltre al successo della propria Randonnèe, da molti giudicata, per organizzazione e percorso, tra le più belle del circuito. Per un soffio è saltata la partecipazione alla Parigi Brest Parigi, che resta un sogno a cui non si vuole rinunciare: la prossima edizione è prevista proprio per il 2022. Intanto al via i preparativi per festeggiare un anno oltre ogni più rosea aspettativa, già pensando agli impegni del 2020: nel mirino il Rando Tour Magna Grecia, che prevede eventi fuori regione, nonché la 1001 Miglia, già citata! Intanto sarà necessario non cullarsi sugli allori e mantenere alto il livello della seconda edizione della Randonnèe Terre Irpine, già confermata per il prossimo 28 Giugno.

Comunicato Stampa



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