Atripalda ospita il pride: il prossimo 15 giugno marcia contro l’omo-bi-transfobia


L’evento verrà curato dai ragazzi dell’associazione “Apple pie-l’amore merita LGBT+”

Il tema di quest’anno è “People have the power”

I ragazzi di “Apple pie – l’amore merita LGBT+” hanno organizzato per il prossimo 15 giugno una marcia ad Atripalda per urlare forte il proprio no all’omo-bi-transfobia. A diffondere la notizia proprio l’associazione tramite la pagina Facebook: Quest’anno la marcia si terrà ad Atripalda per favorire l’inclusione tra i territori e rafforzare la rete di cittadinanza attiva e accogliere il maggior numero di partecipanti per promuovere un progetto di sensibilizzazione che possa fungere da sprone per tutta la comunità LGBTQI+! Il tema di quest’anno è “People have the power”, con l’obiettivo di portare gli esempi e le testimonianze di coloro i quali hanno avuto la forza e la tenacia di cambiare la loro vita e di migliorare il mondo”.

Queste iniziative assumono ancora più importanza alla luce di diversi episodi che purtroppo si sono registrati negli ultimi anni in vari comuni dell’hinterland, su tutti quello più recente che ha visto coinvolto un 23enne di Montemiletto. Il giovane, soltanto due settimane fa, è stato vittima di un grave episodio di omofobia con tanto di biglietto contenente forti parole di odio ed incitamento alla violenza, lasciato sotto l’uscio della propria abitazione.

Un fatto assolutamente da condannare, senza se e senza ma, così come fatto dalle Istituzioni e dall’associazione “Apple pie” che, inoltre, l’anno scorso organizzò la prima marcia ad Avellino contro la discriminazione sessuale (parteciparono oltre 500 persone). Una marcia a cui sarà necessario partecipare perché- è bene ribadirlo in ogni occasione utile- l’amore non conosce differenze, colori, sesso o qualunque altra differenza. L’amore, purchè sia vero, conosce soltanto altro amore.



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Enrico
Enrico
4 anni fa

“l’amore non conosce differenze, colori, sesso o qualunque altra differenza. ”
Quanto è vera questa frase!!! (mi si permetta di avanzare qualche dubbio sul sesso… non nel senso della dicotomia omo-/etero-, ma nella più generica convinzione che almeno in tema di relazioni amorose e partnership dovremmo piuttosto valorizzarlo…)
Peccato che le “marce”, la “contrapposizione tra la comunità LGBT e tutte le lettere dell’alfabeto che volete, e un’altra presunta tale (come chiamarli… normali? Anormali? O anch’essi innamorati?) rimandino ad una terminologia militare che l’amore non dovrebbe conoscere…
E dunque grande stima per questi amici/amiche, ma fin quando continueranno a ragionare in termini di “associazioni in lotta”, non vorrei assumere toni oracolari, ma si discrimineranno da sole…
Mi auguro di non essere frainteso.