Via alla campagna “un albero per ogni nato”


Avviata la messa a dimora, a breve le targhette identificative. La delegata De Venezia: «Perseguiamo la prevenzione del dissesto idrogeologico e il miglioramento della qualità dell’aria»

Uno dei nuovi alberi piantati in villa. Nel riquadro la consigliera Anna De Venezia.

Presto ad Atripalda verranno piantati 260 nuovi alberi che sostituiranno quelli tagliati nello scorso dicembre in seguito al maltempo che interessò la nostra città (trasportati ed installati dalla ditta Romano Antonio per un importo di 2.400 euro). A darne notizia è la consigliera delegata De Venezia: «Si sta procedendo in questi giorni alla reintegrazione degli stessi con altri alberi donati dalla Comunità Montana, realizzando, inoltre un progetto titolato “Un albero per ogni nato”».

Da quest’anno, infatti, l’amministrazione ha deciso di dare il benvenuto a tutti i bambini nati nel 2018 con un biglietto che sarà recapitato a casa dei nuovi cittadini dal quale si potrà evincere anche la località ove è stato piantumato un albero dedicato al piccolo. Gli alberi recheranno una targhetta con il nome dei nuovi cittadini e verranno piantumati lungo le strade cittadine, nella villa comunale e nelle scuole. Nell’attribuzione dell’albero si è considerata la vicinanza, ovviamente dove è stato possibile, della residenza del nascituro.

De Venezia ci spiega che l’iniziativa è prevista dalla legge: «Mettere a dimora un albero per ogni nato è obbligo di legge in città con più di 15mila abitanti, ma nonostante Atripalda ne abbia un numero inferiore, si è fatta comunque tale scelta affinché anche la nostra città possa contribuire all’obiettivo di perseguire l’attuazione del protocollo di Kyoto e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico ed il miglioramento della qualità dell’aria». Considerati gli alti tassi di inquinamento, gli alberi piantumati sono ritenuti “anti-inquinamento”: bagolaro, tiglio, acero, leccio, quercia. «L’amore per le piante – continua De Venezia – non lo si può imporre, ma lo si può infondere con esempio e coinvolgimento per cui contribuiamo insieme a proteggere e a far crescere questi nuovi alberi insegnando ai nostri piccoli ad averne grande rispetto».



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